Su suggerimento della "più grande" bikeguide dell'Alto Adige (chi sa di chi parliamo...) a metà novembre siamo partiti per il percorso alla forcella Schartl. Nello shuttle di Heiko: Tom, Alex, Werner, Oschi, Martin, Kurt, Ines, Michi e ovviamente Martin.
Heiko trasporta noi e le bici fin sopra all'albergo Premstl in Val Martello, dove prendiamo presto una strada forestale abbastanza ripida. La salita è faticosa e nonostante l'autunno inoltrato fa veramente caldo. D'estate qui il caldo è torrido. Dopo circa un'ora raggiungiamo un bosco di protezione dalle valanghe. Ma questo vuol dire: Bici in spalla da trasportare per un'ora in direzione della forcella di Covelano e poi tutto a destra sulla forcella Schartl.
Un bel tratto con la bici in spalla, e pure su un terreno esposto. Sono necessari passo sicuro e niente vertigini!
A ogni metro di salita il panorama diventa più bello: sotto la Val Venosta e sopra i ghiacciai dell'estrema Valle Martello. Giunti infine al punto più alto facciamo una pausa sul versante sottovento delle rocce, godendoci il sole autunnale, le torte e il tè che ci siamo portati dietro e il fantastico panorama.
Non vogliamo restare troppo a lungo: dobbiamo ancora percorrere la discesa con un dislivello di 1800 metri e le giornate autunnali, si sa, sono brevi. I primi metri scorrono su pascoli secchi sopra il limite della foresta: è difficile riconoscere il sentiero La scelta del percorso è libera, prima che il tracciato del sentiero diventi nuovamente visibile.
Non appena si arriva al bosco il trail diventa anche più tecnico: è costellato di pietre e radici ed è indispensabile procedere con cautela per non dover staccare i piedi dai pedali. Non sempre comunque ci si riesce e si devono superare un paio di ostacoli che bloccano la strada. Dopo si inizia a correre bene: si vola letteralmente sul terreno forestale ricoperto dagli aghi caduti.
Qui sono assolutamente necessari concentrazione e una scelta intelligente della traccia!
Giunti alla Forcella della Croce (Kreuzjöchl) possiamo scegliere: o dritti e poi a destra sul Holy Hanson oppure tutto a sinistra nella Val Martello. Scegliamo la seconda opzione perché è soleggiata e perché il Holy Hanson lo conosciamo già. D'estate la scelta giusta è la prima, perché è in ombra.
Ora però, una volta presa la deviazione, comincia un fantastico sentiero a tornanti: all'inizio in piano, poi sempre più pendente; i tornanti hanno un'ottima percorrenza e il "nose-press" non è neanche obbligatorio. Si scivola parecchio, perché ci sono 5 abbondanti cm di aghi sul terreno.
Tornanti perfetti: si può, ma non obbligatoriamente, eseguire il "nose-press".
30 tornanti (e che tornanti!) più sotto ci fermiamo allo Steinwandthof, e ci premiamo con Kaiserschmarrn e omelette. Ci diamo tutti parecchio dentro, perché manca ancora un bel pezzo di percorso!
Che gioia!
Si continua, e dopo un breve intermezzo di pedalata su un tratto piano nel bosco si arriva a un percorso superflow: molliamo i freni e via a tutta velocità! Ma attenzione, uno o due passaggi non sono da sottovalutare, e alcuni di noi lo hanno sperimentato direttamente. Sfrecciamo a valle lungo il rio Plima, brevi controsalite ci tengono costantemente occupati. Quanto più ci avviciniamo alla Val Venosta tanto più il trail diventa scorrevole, fino ad arrivare all'inizio del Trailzauber (il percorso magico) di Laces fino all'IceForum.
Una super-escursione con tutti gli ingredienti per restare impressa a lungo: bella gente, super guida, buon cibo e ottimo percorso.
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Foto: Kurt Resch e Martin Pirhofer